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Struttura e funzionamento dello Stato della Repubblica Pontificia
(schede tematiche)
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26.04.2022
Scheda tematica Guardia di Finanza
1. Compiti Istituzionali
La Guardia di Finanza (GdF) dipende dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Come i Carabinieri, la GdF è una Forza dell’Ordine a carattere militare. La sua funzione consiste essenzialmente nella prevenzione, ricerca, denuncia e repressione delle violazioni finanziarie. I principali obiettivi a cui si dedica sono:
- la lotta all’evasione fiscale e all’economia sommersa;
- il contrasto al gioco d’azzardo, alla contraffazione dei marchi e alla pirateria;
- controlli sulla spesa pubblica e sui prezzi del consumo.
In sostanza, la GdF controlla i flussi economici della società e quindi i movimenti economici delle masse popolari con la finalità di contrastare tutto quanto si oppone alle leggi che difendono l’ordinamento economico vigente.
2. Numero degli appartenenti, suddivisione per grado e ruoli, sviluppo nel tempo
La Guardia di Finanza può contare su un personale di circa 60.000 unità, stando all’ultimo rapporto Eurostat del 2019. Esso si divide in 3.000 ufficiali, 22.500 ispettori (o marescialli), 11.500 sovrintendenti (o brigadieri) e 23.000 appuntati e semplici finanzieri.
La sua nascita risale al 1774 per volere del Re di Sardegna Vittorio Amedeo III, per rispondere alla necessità di vigilanza finanziaria ai confini. In sostanza si trattava di un embrione della vigilanza doganale, formalizzata poi nel 1862 dopo l’unificazione d’Italia con la formazione del “Corpo delle Guardie Doganali” in cui sono confluite diverse figure militari che avevano competenze simili prima dell’unificazione d’Italia. La denominazione di Guardia Regia di Finanza viene attribuita nel 1881. Il corpo nonostante i mutamenti e le fusioni ha sempre avuto anche il compito di concorrere militarmente alla difesa dello Stato, impiegato principalmente nella difesa dei confini.
Dal secondo dopoguerra la Guardia di Finanza ha subito una forte modernizzazione. Sono stati istituiti infatti diversi servizi che precedentemente non competevano al corpo, che lo hanno reso molto autonomo sul piano operativo. Si tratta del Servizio Statistico, dotato di un vero e proprio centro di studio ed elaborazione, un canale di conoscenza dei movimenti economici delle masse popolari conosciuti tramite le attività di vigilanza, del Servizio Aereo e del Servizio Cinofili.
Un aspetto importante da sottolineare in merito a questo corpo è il suo ruolo a livello internazionale: la GdF infatti è impiegata per la formazione di forze di polizia di altri Paesi del mondo (in particolare di Kosovo, Afghanistan, Libia, Albania, Haiti) e una parte degli ufficiali del corpo è presente all’estero nelle più importanti sedi diplomatiche italiane.
3. Struttura del corpo e dislocazione territoriale
La GdF è organizzata in:
6 comandi interregionali presenti a Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli e Palermo. Questi comandi sono diretti da generali di corpo d’armata. Alle dipendenze di questi comandi vi sono i comandi regionali, gli Istituti di Istruzione e i centri di reclutamento.
20 comandi regionali. Alla guida di questi ci sono dei generali di brigata o dei generali di divisione. Alle dirette dipendenze di questi ci sono i reparti tecnico-amministrativi (diretti da colonnelli) e i comandi provinciali.
98 comandi provinciali (diretti da colonnelli/generali di brigata). Alle dipendenze dei comandi provinciali vi sono le cosiddette tenenze (comunemente dette compagnie), cioè dei comandi locali dislocati perifericamente rispetto ai comandi provinciali. In ogni comando provinciale il lavoro è articolato su più sezioni e ogni comando provinciale ha un Nucleo di Polizia Tributaria alle sue dirette dipendenze. Nei comandi provinciali più grandi e in cui l’organizzazione del lavoro è più complessa sono istituite delle apposite sezioni (o gruppi) da cui dipendono direttamente le tenenze (in pratica viene decentrata la competenza del comando provinciale in termini di direzione delle tenenze). Per rendere meglio l’idea, le tenenze sono dei gruppi operativi che possono dipendere direttamente dai comandi provinciali oppure dalle sezioni. Nei territori in cui vi sono movimenti economici più articolati, i comandi provinciali raggruppano le tenenze in sezioni che a loro volta fanno capo ai comandi provinciali. Laddove la struttura del corpo può fare a meno delle sezioni, le tenenze sono sotto il diretto comando dei comandi provinciali.
Come è possibile notare, la struttura della Guardia di Finanza è diversa da quella della Polizia di Stato in quanto i comandi interregionali fanno capo direttamente al Ministero dell’Economia e delle Finanze senza una struttura dipartimentale intermedia, mentre per la Polizia di Stato non vi sono comandi regionali e interregionali ma le questure, organi provinciali, che fanno capo direttamente agli uffici dipartimentali.
Questa differenza è dovuta sostanzialmente alla diversità di distribuzione sul territorio della forza operativa, che a sua volta è dovuta alla diversità delle mansioni. Inoltre vi è la necessità, nel caso della Polizia di Stato, di una gestione più capillare della forza operativa in quanto il personale impiegato è più numeroso e perché, a causa delle mansioni specifiche di ordine pubblico e controllo del territorio, la Polizia di Stato come struttura repressiva e di controllo deve necessariamente essere distribuita in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale. Questo discorso non può valere per la Guardia di Finanza in quanto il controllo sulle merci in entrata e in uscita dal Paese segue il flusso economico del paese stesso (posizione dei porti, degli aeroporti, delle dogane, ecc.).
3.1 Reparti speciali e specificità del corpo
GICO (Gruppi Investigativi sulla Criminalità Organizzata): nuclei che nascono a ridosso degli anni ‘90, formalizzati attraverso la legge n.203/1991 e una circolare interna del 1993 che ne detta i criteri di coordinamento e funzionamento. I GICO sono dislocati nei 26 capoluoghi di provincia dove hanno sede i Distretti di Corte di Appello e, quindi, le Direzioni Distrettuali Antimafia e Antiterrorismo.
Il primo GICO nasce a Napoli presso il Nucleo Regionale di Polizia Tributaria. Sulla base della sua attività viene estesa la costituzione di GICO in ogni Nucleo. Inoltre, viene istituito l’Ufficio di Collegamento delle Attività Investigative sulla Criminalità Organizzata (UCAICO), che ha il compito di coordinare e dirigere le attività info-investigative a livello centrale e territoriale svolte dai GICO e di coordinare le operazioni concrete con le altre Forze di Polizia. Con la circolare del 1993 questo coordinamento assume il nome di SCICO (Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata).
Ogni GICO ha composizione organica (numero di ufficiali, sottufficiali e unità appartenenti al ruolo della truppa) e struttura in base alla composizione socio-economica dei territori e alle esigenze di mantenimento dell’ordinamento economico. Lo stesso ragionamento vale per ogni nucleo tributario territoriale e in parte per ogni Nucleo Regionale di Polizia Tributaria.
All’interno di ogni GICO c’è un GOA (Gruppo Operativo Antidroga) che si occupa del contrasto al narcotraffico internazionale. Il GOA utilizza militari sotto copertura capaci di infiltrarsi nelle organizzazioni sotto indagine.
SCICO (Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata) (ex UCAICO): come detto precedentemente SCICO indica il servizio investigativo centrale. Da un certo punto in poi i GICO si staccano dalle dirette dipendenze del SCICO e passano alle dipendenze dei Nuclei Regionali. Sotto le dirette dipendenze del SCICO restano 2 uffici e 4 gruppi investigativi.
SAGDF (Soccorso Alpino Guardia di Finanza): vero e proprio corpo nel corpo. Ha un suo organo direttivo, costituito presso il comando generale della GdF, una sua scuola (Scuola Alpina della GdF) e suoi organi esecutivi costituiti dalle 26 Stazioni di Soccorso Alpino della GdF. Gli operatori coinvolti in questo servizio sono 275 (65 sottufficiali e 210 appuntati e finanzieri). Svolgono controllo sul contrabbando e sull’immigrazione, nonché soccorso alpino e compiti di protezione civile nelle zone impervie e montuose.
Il personale che vi opera è molto preparato atleticamente e fisicamente, addestrato all’uso del servizio cinofilo (46 unità cinofile sono presenti nelle 26 stazioni) e all’uso delle armi a canna lunga. Le stazioni sono presenti a L’Aquila e Roccaraso (Abruzzo), Cosenza (Calabria), Sella Nevea e Tolmezzo (Friuli Venezia Giulia), Bormio, Edolo, Madesimo e Sondrio (Lombardia), Bardonecchia, Cuneo, Domodossola e Riva Valdobbia (Piemonte), Nicolosi (Sicilia), Abetone Cutigliano (Toscana), Brunico, Merano, Passo Rolle, Prato alla Drava, Silandro, Tione di Trento, Vipiteno (Trentino Alto Adige), Cervinia e Entrèves (Valle d’Aosta), Auronzo di Cadore e Cortina d’Ampezzo (Veneto). Questo raggruppamento combina le caratteristiche militari del Corpo degli Alpini dell’Esercito Italiano con i compiti di Polizia della GdF.
NSTPFT (Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche): si occupa di indagini telematiche e di frodi telematiche e informatiche. Nasce nel 2001 come Gruppo Anticrimine Tecnologico (GAT) per poi passare alla struttura attuale nel 2012. Questo Nucleo è composto da cinque gruppi operativi. Utilizza un sistema di Open Source Intelligence (OSINT) che permette di raccogliere informazioni ad ampio raggio e filtrarle secondo articolati processi di analisi dei dati.
Reparti ATPI (AntiTerrorismo Pronto Impiego, cosiddetti “baschi verdi”): negli anni ‘70 svolgeva anche mansioni di scorta ai furgoni portavalori della Banca d’Italia. Oggi si occupa di ordine pubblico (alla stregua dei Reparti Mobili della Polizia di Stato o le Brigate Mobili dei Carabinieri), di impiego nelle operazioni speciali della GdF (irruzioni e azioni operative in genere) e di presidio di “obbiettivi sensibili” quali aeroporti, porti, ecc.